La distinzione tra gli esseri umani e il mondo naturale è un artefatto e più una questione di comunicazione linguistica che una separazione concettuale. Il libro “Ecosemiotic Landscape” propone l’ ecosemiotica come uno strumento epistemologico per comprendere meglio il rapporto tra processi umani e processi ecologici. L’ ecosemiotica, con la sua affinità con le materie umanistiche, viene qui presentata come il miglior approccio disciplinare per interpretare condizioni ambientali complesse per un vasto pubblico, attraverso una moltitudine di scale temporali e spaziali. Si propone come ponte intellettuale tra scienze apparentemente lontanissime per incorporare differenti paradigmi all’interno di un quadro unico. Il paradigma ecosemiotico aiuta a spiegare come gli organismi interagiscano con i loro ambienti esterni utilizzando meccanismi comuni a tutti gli esseri viventi che catturano all’esterno informazioni e argomenti per uso interno. Questo paradigma può essere applicato in tutte le circostanze in cui un essere vivente (umano, animale, pianta, funghi, ecc.) attua processi per rimanere in vita.
“Ecosemiotic Lanscape: A novel perspective for the toolbox of environmental humanities” è pubblicato nella raccolta “Cambridge Elements: Elements for Environmental Humanities” edita da Lousie Westling (University of Oregon), Serenella Iovino (University of North Carolina at Chapel Hill) e Timo Maran (University of Tartu).